I TAROCCHI – la voce dell’Inconscio

Sebbene molto sia stato scritto sulle possibili origini dei Tarocchi, sia da storici in contesti accademici che dagli amanti dei tarocchi, purtroppo nessuno è mai stato in grado di offrire risposte definitive. Le diverse teorie che esistono sulle origini geografiche e filosofiche dei tarocchi sono molteplici e spaziano dall’Italia alla Spagna, Francia meridionale, Estremo Oriente, Egitto tra gli altri, e molte di queste storie sono senza dubbio affascinanti. Le vere origini dei Tarocchi, però, restano avvolte nelle nebbie di fantasie e mezze verità, non essendoci certezze che riguardano le loro origini e lo scopo per cui furono creati originariamente. Una cosa è certa però: i tarocchi e la loro storia accomunano destini di parecchi miti e leggende da ogni dove – le possibilità sono illimitate.

Uno dei miti più popolari attribuisce la loro introduzione in occidente ai popoli Rom provenienti dall’Egitto, la cui saggezza fu trasmessa per via pittorica attraverso queste carte teoricamente da gioco. In realtà, però, pare che gli zingari giunsero in Occidente non dall’Egitto, bensì dall’India e in ogni caso giunsero in Europa un secolo dopo che i tarocchi fecero la loro comparsa in Francia e in Italia. Secondo un’altra teoria, i tarocchi fecero la loro comparsa nell’Italia del quindicesimo secolo e gli Umanisti di allora fecero convergere gli insegnamenti di Pitagora, dello Gnosticismo Greco-Egiziano, della Cabala Ebraica e dell’Ermetismo, i quali erano alla base di molte tradizioni spirituali ed esoteriche. Un altro mito fa risalire i tarocchi ad alcuni saggi che scelsero di sintetizzare la conoscenza esoterica antica e precristiana trasponendola sulle carte, salvandola dal rogo della biblioteca di Alessandria per mantenerla viva e preservarla dall’incipiente egemonia Cristiana.

Queste storie, insieme a tante altre, potrebbero contenere un fondamento di verità per quel che ne sappiamo. Quel che sappiamo per certo però è che la prima apparizione dei tarocchi è stata registrata presso la Biblioteque Nationale a Parigi, la quale è in possesso di 17 carte di tarocchi datate 1392 e registrate dal tesoriere di corte di Carlo VI Re di Francia, il quale riportò persino la somma di denaro versata all’artista a cui erano stati commissionati tre mazzi di tali carte. Tre decenni dopo, Visconti, Duca di Milano, incaricò Bonifacio Bembo di disegnarne un mazzo. Nessuno sa con certezza se gli artisti in questione copiarono queste carte da qualche fonte sconosciuta o disegnarono le carte ex novo, magari seguendo istruzioni precise da parte del commissionante. Alcuni studiosi ritengono che i tarocchi di Marsiglia costituiscano il primo mazzo di tarocchi in assoluto, essendo antecedenti e risalendo all’inizio del 1300, pur essendo verosimilmente il frutto di una copia di un mazzo esistente.

Un punto su cui molti sembrano concordi è che i tarocchi costituiscono un libro di conoscenza, una specie di enciclopedia, di un credo camuffato in immagini che riportano e rappresentano saggezza mistica codificata in 22 Arcani Maggiori e 56 Arcani Minori, mascherate da carte da gioco che riportavano per lo più figure allora familiari come Papa, Imperatore, Giullare (Il Matto), Eremita, Temperanza, eccetera. La necessità di “mascherare e dissimulare per preservare” diventa chiara se si considera che la Chiesa Cattolica aveva la tendenza a reprimere e sopprimere in modo violento tutto ciò che veniva considerato non Cristiano, eretico, pagano o gnostico (ved. in particolare la violenta repressione specie dei Valdesi e dei Catari/Albigesi nella Francia meridionale e in Italia Settentrionale) nell’Europa Cristiana.

C’è chi vede nei tarocchi e nel simbolismo raffigurato l’indicazione di misticismo gnostico orientale misto a dottrina Cristiana. Alcuni storici vedono nelle carte elementi gnostici di alchimia e astrologia, di esoterismo occidentale risalente al Rinascimento italiano. Qualsiasi sia la verità, la saggezza rappresentata sembra essere parte di una tradizione esoterica e quindi occulta, tanto è vero che il mazzo più popolare, più copiato, più raccomandato e più venduto è noto come Rider-Waite-Smith, dal nome rispettivamente degli editori, dell’ideatore (mistico ed esoterista/massone, facente parte dell’ordine ermetico della Golden Dawn) e dell’artista che disegnò il mazzo cioè Pamela Smith.

E’ interessante notare che il Professore di Storia della Filosofia Ermetica Wouter Hanegraaf (Università di Amsterdam) chiarisce che al centro della storia dell’Ermetismo Rinascimentale e dell’Esoterismo Occidentale si trova il concetto della philosophia perennis, cioè della filosofia perenne, la quale può essere concepita come il filo conduttore del pensiero spirituale che descrive insegnamenti universali ed etici in comune tra tutte le grandi religioni (e relative tradizioni metafisiche che constano negli insegnamenti esoterici occidentali, cioè Gnosticismo, Ermetismo, Teosofia, Neoplatonismo, Alchimia, ecc.) degli ultimi 25 secoli.

Il revival della conoscenza esoterica antica è, insieme al riemergere della conoscenza classica, alla base del Rinascimento Italiano, il quale riuscì a risvegliare un continente europeo tenuto nell’oscurità e repressione per quasi un millennio dall’intollerante Chiesa Cattolica a partire dalla fine dell’Impero Romano. Il Rinascimento riuscì ad ispirare poeti, artisti e pensatori fino a portare allo sviluppo della scienza moderna. Questa rivisitazione della conoscenza classica antica che caratterizzò il Rinascimento iniziò grazie al ricco filantropo Cosimo de’ Medici e alla traduzione del Corpus Hermeticum di Ermete Trismegisto e di testi antichi filosofici di Platone ed altri che Cosimo commissionò a Marsilio Ficino. Platone, come molti filosofi greci, completò la sua formazione presso le scuole misteriche Egizie, studiando anche la metafisica proveniente da India, Babilonia e Persia, ed i suoi scritti danno grande risalto non solo alla mente, bensì all’anima e all’evoluzione dell’essere umano e del suo innato potenziale.

La sete di conoscenza nel Rinascimento, stimolata dalle traduzioni e dagli scritti di Ficino e di Pico della Mirandola, tra gli altri, finì per mettere in risalto la dignità e la grandezza dell’essere umano (non più visto solo come peccatore che necessita di salvezza e redenzione da parte di un Salvatore esterno a sé stesso) e portò in Europa profondi insegnamenti che sia Pico della Mirandola (famoso per il suo “Discorso Sulla Dignità dell’Uomo”) che Giordano Bruno, tra gli altri, erano convinti provenissero da un lontano passato e da una lontana Era d’Oro dell’umanità.

E’ interessante notare che Giamblico, Plotino ed altri Neoplatonici, da pagani, unendo razionalità e misticismo, già ai loro tempi (molti secoli prima della psicologia transpersonale) si occupavano di alchimia personale in termini di trasformazione e attualizzazione del sé, ponendo la mente ed il Sé Superiore al centro dell’organizzazione delle proprie percezioni, non dando risalto solo alle informazioni ricevute dai sensi. Essi consideravano l’anima il fulcro del proprio essere, avente una parte superiore che forniva guida interiore attraverso la propria intuizione ed una parte inferiore componente la propria personalità terrena. Un insegnante di allora era sia filosofo che teologo ed era più simile ad un guru che ad un accademico di oggi, in quanto facilitava l’esperienza diretta del divino nei propri studenti.

L’importantissima eredità spirituale dell’Occidente, conservata nella biblioteca di Alessandria fino alla sua distruzione nel 391 d. C., subì un durissimo colpo per mano del patriarca cristiano Teofilo, il quale ne commissionò ed ordinò l’incendio in uno dei più grandi crimini contro la storia dell’umanità. Nel 415 A.D. un altro vescovo, Cirillo di Alessandria, fu responsabile dell’esecrabile assassinio per mano di una folla inferocita dell’amatissima Ipazia di Alessandria, con l’accusa di stregoneria. Ipazia fu una delle più sagge ed amate insegnanti nell’Accademia di Platone ad Alessandria. Fatta letteralmente a pezzi grazie all’invidia e all’ignoranza di Cirillo, Ipazia, sebbene dimenticata oggi, fu forse la prima martire della libertà di pensiero e l’ultima dei grandi ed illuminati saggi Greci. Ironia vuole che il suo assassino viene oggi considerato un santo dalla Chiesa Cattolica. Non molto tempo dopo, l’originale Accademia di Platone ad Atene, dopo 800 anni di gloria, fu chiusa per sempre dall’Imperatore Giustiniano nel 529 A.D. Un altro colpo di grazia inferto alla nostra eredità spirituale occidentale arrivò dall’Imperatore Teodosio, il quale, dopo che la Cristianità fu dichiarata la religione di Stato di Roma, con una serie di Editti ordinò che anche i templi Greci e Romani venissero distrutti, impedendo quindi alle donne di insegnare o di praticare medicina da lì in poi.

Alle persone fu impedito di rivolgersi al Divino a modo loro persino nelle loro case. Incredibilmente, addirittura l’essere vegetariani fu vietato in quanto considerata pratica pagana. In sintesi, la tolleranza di una volta sparì con l’avvento della religione Cristiana. A seguito di ciò, in tutto l’Impero migliaia di libri, oggi persi per sempre, furono messi al rogo. Occorre ricordare che molti dei tesori letterari sopravvissuti ci sono pervenuti grazie agli Arabi, un tempo molto più tolleranti di oggi, i quali li avevano tradotti nella loro lingua, conservati e studiati a suo tempo. Come detto, grazie a Cosimo de’ Medici e a Marsilio Ficino, le traduzioni dei preziosi testi antichi dal Greco al Latino che ricominciarono dopo il Rinascimento ci permettono oggi di leggere la saggezza del passato nella nostra lingua e di nutrirci alla fonte di Platone, Plotino, Giamblico, Proclo e di molti altri grandi dell’antichità anche senza aver fatto studi classici.

Vale la pena sottolineare che gli insegnamenti Neoplatonici sembrano avere punti in comune con quelli della psicologia analitica di Jung e con la psicologia transpersonale di Roberto Assagioli, fondatore della Psicosintesi. Entrambi in modo diverso, questi due pionieri hanno contribuito nell’ultimo secolo a rendere sacra la psiche, “psicologizzando” il sacro.

Lo studio dell’esoterismo occidentale, checché ne dicano fondamentalisti e scettici, nonché la scienza ortodossa, è sempre più in auge – ben tre università in Europa (Francia, Olanda e Inghilterra) se ne occupano ad altissimi livelli accademici, da corsi di laurea fino al conseguimento di un dottorato di ricerca sull’argomento presso gli atenei in questione. Tra le materie di studio e ricerca si trovano Gnosticismo Antico, Ermetismo, Rosacrocianesimo, Teosofia Cristiana, Cabala Ebraica, Spiritualismo, Occultismo, Esoterismo Moderno e Spiritualità New Age.

 Il Professore di Esoterismo Nicholas Goodrick-Clarke (fino al 2012 Professore presso l’Università di Exeter, la mia Alma mater) spiega che l’Esoterismo Occidentale combina la spiritualità con l’osservazione empirica del mondo naturale, rivelando un ordine celeste armonioso; egli specifica che tra le caratteristiche trovate in comune tra le diverse scuole di spiritualità esoterica, si annovera la convinzione dell’unità del Tutto e la capacità di trasformare ed elevare la propria natura, giungendo ad una connessione personale col divino.

In altre parole, conscio, inconscio e Superconscio si rivelano l’uno all’altro e comunicano col creato; l’anima mundi e la propria anima si trovano quindi in connessione ed in comunicazione attraverso non solo il proprio corpo e le proprie percezioni, ma anche attraverso il proprio Io Superiore, il proprio Superconscio. Come sottolineato anche dagli antichi, queste capacità si ottengono sviluppando la propria intuizione, coltivando la propria guida interiore ed il proprio potenziale in maniera consapevole. In sintesi, l’immagine dell’essere umano che è in grado di scegliere di emancipare sé stesso attraverso la ricerca del Divino in sé senza un mediatore è ciò che caratterizza sia l’esoterismo moderno che la psicologia transpersonale, ed entrambe portano avanti gli ideali del Rinascimento, che anteponeva la dignità dell’essere umano e il rispetto e la coltivazione del proprio potenziale ai vari dogmi ancora imposti dalla Chiesa dopo il Medioevo.

Il Professor Goodrick-Clarke sostiene che lungi dall’essere una disciplina irrazionale e superstiziosa ed una forma di conoscenza rifiutata dalle prospettive materialistiche del diciannovesimo secolo, l’esoterismo dovrebbe assumere una importanza storica poiché l’evidenza mostra che al crescere dell’interesse popolare nei confronti delle discipline esoteriche, corrisponde sempre a livello collettivo un ritorno alle fonti e un emergere delle forme archetipiche di pensiero che tendono a portare rinnovamento culturale e sviluppo spirituale. Ciò riassume bene le controtendenze del periodo nel quale viviamo oggi nonostante le apparenze.

Inoltre, oggi la Chiesa non svolge più un’azione di egemonia così soffocante; questo ruolo è andato a chi oggi non accetta di perdere una posizione di supremazia e potere sul popolo, cioè ad un certo ramo della scienza ortodossa dedita ormai non più al nobile scopo per cui è nata, bensì allo scientismo – quanto di più simile all’Inquisizione si possa trovare oggi. Lo scientista è colui che ritiene valido il sapere solo se derivato dalle scienze fisiche e sperimentali e dai loro metodi, svalutando ogni altra forma di sapere, in questo modo estendendo i metodi scientifici ai più diversi aspetti della realtà – cosa ovviamente assurda visti i molteplici aspetti dell’essere umano che rimangono un mistero, non da ultimo il cervello, il suo funzionamento e il suo ruolo nella coscienza/consapevolezza umana.

La differenza dai tempi dell’egemonia della Chiesa nei secoli scorsi ad oggi è che il sapere non è più esclusivamente nelle mani del clero come una volta; impariamo tutti a leggere da piccoli e oggi chi vuole evolvere e ricercare al di fuori dai canoni ortodossi non viene più bruciato al rogo (al massimo viene estromesso dall’accademia e dall’ortodossia) e non deve nemmeno più ricorrere alle scuole misteriche. Ciò di cui necessita è facilmente a disposizione su internet e attraverso libri, librerie e biblioteche. La persona che vuole evolvere può imparare a coltivare una comunicazione attiva tra la propria anima e la propria personalità, tra le varie dimensioni della propria mente e della propria coscienza, sviluppando le proprie facoltà intuitive nell’intimità delle sue quattro mura. I tarocchi, come altri metodi, possono aiutare e facilitare questo compito (vedi anche il mio libro sullo sviluppo delle facoltà intuitive, discusso nel prossimo post).

Per concludere, per il lettore meno paziente, il Capitolo 12 indica alcuni modi di scegliere e usare le carte, mentre il Capitolo 9 presenta informazioni sintetiche su tutte le carte dei Tarocchi, anche se è opinione dell’autrice che prima di cominciare ad usare le carte, una prima lettura approfondita delle descrizioni più complete, trovate in questo libro e altrove, sarebbe saggia e consigliabile.

TRATTO DAL MIO LIBRO I TAROCCHI – LA VOCE DELL’INCONSCIO, ORDINABILE IN FORMATO EBOOK QUI

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In fondo a questa pagina sono elencati alcuni mazzi di Tarocchi che io uso regolarmente e raccomando caldamente, acquistabili facilmente su Amazon.